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PRESENTAZIONI DEGLI INCONTRI

Convegno in memoria di Silvio Trentin, Giuseppe Corazzin e Tommaso Angelo Tonello

Sabato 1° febbraio 2025  ore 15:30 – Cimadolmo 

Auditorium “ C. Pavesi” c/o Scuola Secondaria di primo grado – G.B. Lovadina, 8

 

Convegno in memoria e omaggio a Silvio Trentin, Giuseppe Corazzin e Tommaso Angelo Tonello

 

La nostra Associazione Civica “AGORA’ DEI TRE COMUNI“, nell’ambito delle varie iniziative in corso che ricordano l’avvento 100 anni fa della dittatura con l’istituzione dello Stato fascista, è lieta di aprire l’attività per il nuovo anno dedicando un Convegno in memoria e omaggio a Silvio Trentin, a 140 anni dalla nascita, a Giuseppe Corazzin, nel centenario dalla nascita e a Tommaso Angelo Tonello, a 60 anni dalla morte, tre esponenti di spicco della nostra Provincia con diverso orientamento politico che si opposero al regime fascista e furono per questo perseguitati.
A loro va riconosciuto il merito di aver contribuito con determinazione e coerenza alla rinascita civile e democratica della nostra Provincia e Regione e dell’Italia tutta nell’immediato dopoguerra.

 

A presentare i suddetti tre personaggi abbiamo coinvolto dei qualificati studiosi e ricercatori quali:

  • Simone Menegaldo, Storico e Socio corrispondente dell’ISTRESCO di Treviso
  • Ivano Sartor, Storico delle Istituzioni e delle Comunità trevigiane
  • Sergio Tazzer, Storico e Presidente dell’Associazione “Fratelli Rosselli” di Treviso.

 

Detto incontro si terrà sabato 1° febbraio 2025 a Cimadolmo alle ore 15:30 presso l’Auditorium “ C. Pavesi” della Scuola Secondaria di primo grado, in
via G.B. Lovadina, 8 con il Patrocinio dei Comuni di Cimadolmo, Ormelle e San Polo di Piave, dell’”ISTRESCO” di Treviso e dell’Associazione “Fratelli
Rosselli” di Treviso.

 

Riportiamo qui di seguito un essenziale profilo biografico dei tre personaggi che si andrà a ricordare e a rendere omaggio.

Silvio Trentin, nato a San Donà di Piave nel 1885, illustre giurista docente di diritto pubblico, all’Università Ca’ Foscari di Venezia, deputato dal 1919
al 1921 per la Democrazia sociale, è stato protagonista dell’istituzione dell’Ente di rinascita agraria delle province di Treviso e Venezia e della bonifica integrale dei terreni paludosi tra il Limene e il Livenza.
Legato da profonda amicizia con Giovanni Amendola, fu con Salvemini e con l’ex Presidente del Consiglio Nitti uno dei tre soli docenti italiani che preferirono scegliere la via dell’esilio in Francia nel 1926 per non dover giurare fedeltà al fascismo. Partecipò alla Resistenza elaborando una

compiuta teoria federalista dello Stato che trovò poi la traduzione normativa in due progetti di costituzione per la Francia e l’Italia.
Trentin morì il 12 marzo 1944, a Monastier di Treviso dove era ritornato da pochi mesi dopo quasi 18 anni di esilio in Francia. Fu riconosciuto da
Norberto Bobbio e Leo Valiani come la prima guida spirituale di tutto il movimento nel Veneto, il vero teorico del carattere autonomista della resurrezione d’Italia, il critico più forte della struttura centralizzata dello Stato italiano. La prematura morte di Trentin nel momento decisivo della lotta di liberazione non gli consentì di esercitare quel ruolo che egli avrebbe potuto avere nella ricostruzione del Paese come affermò Pietro Nenni secondo il quale egli “sarebbe stato certamente uno dei capi della nuova Italia, uno dei maestri della nuova generazione”.

 

Giuseppe Corazzin, nato ad Arcade (TV) nel 1890, si è formato alla scuola dei dirigenti della Diocesi di Treviso allora guidata dal Vescovo Andrea Giacinto Longhin. Si dedicò ben presto all’organizzazione sindacale tra i braccianti, i mezzadri e i contadini della Marca Trevigiana. Partecipò come componente della Segreteria nazionale alla neonata Confederazione italiana dei Lavoratori (CIL). Nel 1918 iniziò a ricostruire il mondo del lavoro cattolico per cui alla fine del 1919 la Diocesi di Treviso poteva contare un centinaio di Leghe e Cooperative bianche. Nel 1920 fu eletto consigliere e presidente per il neonato Partito Popolare Italiano nel consiglio della Provincia di Treviso, carica che mantenne fino al 1923.
Nel 1920 organizzò le masse contadine della Marca Trevigiana in dure lotte per ottenere l’abolizione della mezzadria fino ad ottenere significative
conquiste. Nel 1925 fu eletto nel Consiglio Nazionale dal V Congresso nazionale del Partito Popolare e in quella sede sostenne la necessità delle dimissioni dei deputati aventiniani e sollecitò nuove forme di opposizione al regime fascista. Morì alcuni mesi dopo nel 1925 a soli 35 anni di età anche a causa del fisico ormai debilitato da una pesante aggressione fascista. Nell’ottobre del 1924, una squadra di camice nere aveva selvaggiamente pestato lui e la moglie, Emilia Calderino, che era incinta e perse il bambino.

 

 

Tommaso Angelo Tonello, nato a Fontanelle (TV) nel 1873, è attivo politicamente in Veneto nel 1914 dove organizza comizi e manifestazioni in piazza contro la Guerra Mondiale. Già da allora era fra i leader politici riconosciuti della Sinistra Piave in quanto fu capace di riunire un nutrito seguito di mezzadri e contadini in cooperative.
Continuò la lotta a favore dei mezzadri e il 3 agosto 1920 fomentò a Treviso una importante manifestazione a sostegno di un nuovo patto colonico.
Eletto nelle file del Partito Socialista nel 1919, Tonello si schierò rapidamente contro l’avanzare del Fascismo.
Nel 1921, gli scontri con gli squadristi si fecero più regolari. Un comizio a Oderzo terminò con spari e botte così pure a Castelfranco Veneto dove
venne caricato su una macchina e riaccompagnato di forza a Treviso. Durante il Fascismo, fu confinato a Oderzo e lì continuò ad essere perseguitato dagli squadristi in camicia nera, tanto che fu costretto poi a rifugiarsi a Lugano in Svizzera. Scappa in seguito in Francia a Tolosa assieme a Giuseppe Saragat e ad altri antifascisti italiani. Dopo la guerra, ritornato in Italia, diviene membro dell’Assemblea costituente nelle file del partito Socialista Italiano di Unità Proletaria ed in seguito, Senatore della Repubblica durante la prima legislatura. Morì a Fontanelle l’8 aprile 1965.

Giovedì 20 marzo 2025 ore 20:30 – Ormelle

Sala Comunale “Vittorio Bachelet” – Piazza Vittoria, 19

 

Incontro-Dibattito sul tema “ L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE – La nuova rivoluzione dalle grandi imprevedibili opportunità che pone seri interrogativi con rischi e impatti negativi anche per la tenuta del nostro sistema democratico”.

 

Social network, app, e-commerce e piattaforme streaming di vario genere, da almeno un decennio sfruttano l’intelligenza Artificiale che fa ormai parte delle nostre vite toccando ogni aspetto della nostra società, dalla scuola, al lavoro, alla sanità, alla guerra, alla lotta al riscaldamento globale e a tanto altro. 

 

Solo quando questa nuova tecnologia, grazie Chat GPT e altri programmi, si è evoluta divenendo di natura generativa, capace quindi di interpretare contenuti e di crearne di nuovi, dandole un volto nuovo e più umano, aprendo scenari imprevisti, tutti ne parlano, spesso a sproposito, dando corda a eccessivi entusiasmi o paure infondate. 

 

Si rende pertanto necessario comprendere di cosa si tratta esattamente, conoscere come funziona, come agiscono le reti neurali e si generano gli algoritmi. 

 

È necessario far luce sui cambiamenti che ha già prodotto, sui suoi limiti attuali, sulle opportunità e rischi di disinformazione e discriminazione che si profilano all’orizzonte, su quale impatto potrà avere sulla nostra società e sul nostro stesso sistema democratico. 

 

Se si vuole che la tecnologia legata alla Intelligenza Artificiale abbia un impatto positivo, essa deve necessariamente soggiacere a un comportamento etico in linea con determinati valori che la orientano verso un progresso tecnologico responsabile. 

 

Servono altresì strutture di governance che guidano, controllino ed eventualmente vietino certi comportamenti o usi dell’Intelligenza Artificiale.

Ci siamo rivolti ad un esperto della materia quale il Prof. Dario Da Re che da parecchi anni si dedica alla ricerca in Intelligenza Artificiale ora Direttore dell’Ufficio Digital Learning e Multimedia e Docente di laboratorio sulle trasformazioni Digitali a Scienze Sociologiche presso l’Università degli Studi di Padova. 

 

A lui si deve la recente uscita, cura e supervisione del libro “Dialoghi con il futuro: riflessioni sull’era dell’Intelligenza Artificiale generativa “, Amazon editore, autrice Lucrez-IA in quanto si richiama alla prima donna laureata, Lucrezia Cornaro, e a scriverlo nel caso specifico è stata la stessa Intelligenza Artificiale per cui si tratta della prima autobiografia e primo manifesto di Intelligenza Artificiale interamente generato dalla stessa senza intervento diretto umano nella stesura del testo per cui si rivela come una vera simbiosi tra pensiero umano e
capacità computazionali dell’Intelligenza Artificiale.

Venerdì 30 maggio 2025 alle ore 20.45 a San Polo di Piave,

 

Incontro-Dibattito sul tema ” CITTADINI AL VOTO PER I 5 REFERENDUM SUL LAVORO E LA CITTADINANZA – I singoli quesiti gli obiettivi, i vantaggi e le criticità”.

 

Per l’occasione abbiamo chiamato ad intervenire il Prof. Enrico Minnei, Docente di Diritto Costituzionale all’Università degli studi di Padova.

 

I cinque referendum, se approvati, avrebbero un impatto significativo su diversi aspetti della legislazione italiana. Vediamo più nel dettaglio le possibili conseguenze:

    • Sulla cittadinanza: La riduzione del tempo necessario per ottenere la cittadinanza potrebbe favorire una maggiore inclusione degli stranieri nella società italiana, semplificando il processo di naturalizzazione e ampliando i diritti di partecipazione civica.

 

    • Sui licenziamenti: Il ripristino delle vecchie tutele precedenti al “Jobs Act” significherebbe un maggiore potere per i lavoratori nel caso di licenziamento illegittimo, rendendo più difficile per le aziende licenziare senza una giusta causa.

 

    • Sui contratti a termine: L’obiettivo è ridurre la precarietà, limitando l’uso eccessivo dei contratti a tempo determinato. Questo potrebbe portare a un aumento dell’occupazione stabile, ma anche a una possibile riduzione della flessibilità per le imprese.

 

    • Sulla responsabilità negli appalti: Eliminare la responsabilità solidale potrebbe ridurre gli obblighi per le aziende, ma al tempo stesso diminuirebbe la tutela per i lavoratori impiegati in appalti e subappalti, aumentando il rischio di infortuni e violazioni dei diritti.

 

Nel complesso, i referendum mirano a riequilibrare i diritti tra lavoratori e datori di lavoro, oltre a promuovere una maggiore integrazione per gli stranieri. Tuttavia, ogni quesito presenta vantaggi e criticità che andranno valutati attentamente dagli elettori.

Questi referendum mirano a incidere profondamente sul sistema giuridico italiano, in particolare sulle normative che regolano il lavoro e l’acquisizione della cittadinanza. Se approvati, potrebbero avere effetti significativi sulle condizioni occupazionali, sulla stabilità lavorativa e sull’integrazione degli stranieri nel tessuto sociale italiano.

 

Possibili Impatti delle Riforme

    • Cittadinanza: L’abbassamento dei tempi di residenza potrebbe favorire una maggiore inclusione sociale e politica degli stranieri, semplificando il percorso per diventare cittadini italiani.

 

    • Tutela dei lavoratori: Il ritorno a tutele più rigide contro i licenziamenti potrebbe garantire maggiore sicurezza ai lavoratori, specialmente in caso di licenziamenti ingiustificati.

 

    • Maggiori risarcimenti: L’eliminazione dei limiti di indennità nei licenziamenti nelle piccole imprese potrebbe aumentare la protezione dei lavoratori, ma anche incidere sui costi per i datori di lavoro.

 

    • Contratti a termine: La modifica delle normative sui contratti a tempo determinato potrebbe influenzare il mercato del lavoro, aumentando la flessibilità per le aziende ma anche riducendo il rischio di precarietà per i lavoratori.

 


    • Responsabilità negli appalti: La rimozione della responsabilità solidale tra committenti e appaltatori potrebbe ridurre i costi per le imprese, ma anche sollevare preoccupazioni sulla tutela della sicurezza dei lavoratori.
 

 

Scenario Politico e Sociale

Questi referendum si inseriscono in un dibattito più ampio sui diritti dei lavoratori e sull’integrazione degli stranieri in Italia. Mentre i sostenitori li vedono come strumenti per rafforzare le garanzie sociali e ridurre le disuguaglianze, i critici temono che alcune delle misure possano avere effetti negativi sulla competitività delle imprese o sui costi per il sistema economico. L’esito del voto dipenderà dalla partecipazione e dalle posizioni delle forze politiche, sindacali e imprenditoriali che influenzeranno il dibattito pubblico nei prossimi mesi.

Venerdì 6 giugno 2025 alle ore 20:45 a Cimadolmo

 

Incontro-dibattito sul tema:  “L’EUROPA NEL NUOVO ORDINE MONDIALE ”– L’attuale crisi del multilateralismo e delle tradizionali alleanze, il ritorno dei nazionalismi, l’emergere di nuovi imperialismi  e di inedite alleanze stanno mettendo in crisi gli attuali equilibri ridisegnando il mondo  ei nuovi preoccupanti scenari si affacciano.

 

Per l’occasione abbiamo coinvolto Gabriele Junior Pedrazzoli, Facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, collaboratore della rivista “Mondo Internazionale” e autore di numerosi articoli pubblicati anche su altre qualificate riviste  di geopolitica.

 

In questi ultimi anni e ancor più con l’arrivo di Trump alla presidenza degli Stati Uniti sono riemersi i nazionalismi e gli imperialismi dei secoli scorsi con pretese territoriali.

Il mondo basato sulle regole, sul diritto, sul multilateralismo, sulla libertà e democrazia scaturito dalle ceneri della prima e seconda Guerra Mondiale è entrato in crisi. Assistiamo ora a un improvviso e non previsto radicale cambiamento segnato da una nuova fase di egemonia contrastata in cui gli antagonisti si sfidano apertamente per allargare la loro sfera di influenza. I russi invadono l’Ucraina riportando la guerra nel nostro continente, gli iraniani colpiscono Israele tramite Hezbollah e Hamas, i cinesi soccorrono Mosca e Teheran, mentre ci ricordano, a ogni esercitazione militare, che Taiwan dovrà tornare loro, con le buone o con la forza.

La Turchia conquista porzioni d’Africa mentre guarda all’Asia Centrale, Israele vuole annettersi la striscia di Gaza, gli Stati Uniti, quasi all’improvviso, rivendicano il Canada, la Groenlandia e il Canale di Panama.

L’Unione europea, con i suoi 450 milioni di abitanti e un governo nazionale con l’atomica, potrebbe far sentire meglio la propria voce nel mondo ma in questo momento la Francia e la Germania – asse su cui poggia l’Unione-, sono tormentate da divisioni interne e da forti spinte sovraniste cui si aggiungono i distinguo dell’Italia e la netta contrarietà dell’Ungheria.

L’Unione europea sta correndo ora ai ripari avviando un forte piano di riarmo difensivo basato su prestiti e deroghe al patto di stabilità destinati ai singoli Stati nazionali per rafforzare le loro difese nazionali ma non per ottenere una difesa unica.

Di fronte a tutti questi epocali rivolgimenti è necessario immergerci in questo nuovo mondo in continua rapida evoluzione e provare a comprendere cogliendo le molteplici cause che hanno ripiombato in particolare l’Europa ma anche gli altri continenti in una preoccupante e piuttosto critica situazione.